Gioacchino Zimmardi - Retrospettiva
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Voltarsi indietro, per rivedersi o riascoltarsi, è condizione necessaria per andare avanti. In arte, e specialmente per un musicista, questa condizione si delinea nel contesto stesso del discorso musicale, perché la musica è un lineare processo di suoni che si inseguono sul nastro temporale che lascia scorrere il passato in un presente che cattura il futuro. Nella musica di Gioacchino Zimmardi questo segreto si svela in una ricerca melodica suggestiva, che non tradisce la radice classica del discorso musicale, pur innovandosi nella ricerca della forma armonica e ritmica. E allora il nastro temporale che scorre riesce a contenere il flusso dei ricordi, il flusso di una coscienza creativa che, voltandosi indietro, riesce a catturare immagini, sensazioni, impressioni, lasciando che scorrano in un fiume di temi sempre nuovi e fluenti, resi ancor più efficaci dal linguaggio pianistico.
Alla voce del pianoforte, allora, Zimmardi consegna immagini di paesaggi urbani, impressioni giovanili, suggestioni, ricordi, paesaggi dell’anima che si susseguono in un’articolata e sempre nuova commistione di evocazioni musicali ispirate anche a repertori rapsodici e jazzistici, rielaborati in chiave sempre nuova e originale.
Il discorso musicale si connota, così, per una particolare modalità di fraseggio pianistico che consegna all’ascoltatore la pienezza dell’insieme armonico senza scivolare né nell’ovvio né nella moda dell’ambient, ma neanche nel rischio di una ricercatezza forzosa, lasciando che la melodia penetri a fondo nel tessuto dell’armonia e del ritmo, intraprendendo sempre nuovi sviluppi e strade. Chi ascolta può così seguire il discorso, entrare nella evocazione retrospettiva, camminando con la musica, percorrendo gli stessi sentieri dell’autore, accompagnato da lui nel suo mondo e nelle sue tracce sonore. E’ come un passaggio di consegne tra chi compone e chi ascolta, in un dialogo che lascia viaggiare il flusso sonoro in mondi e atmosfere sconosciuti in cui è possibile tornare a incontrarsi ciclicamente come in un discorso mai interrotto.
Violante Valenti
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